CASERTA – Kurash, letteralmente, in uzbeko, raggiungere l’obiettivo in modo giusto o equo. Un’arte marziale antica, fiera come il popolo che la pratica da sempre. Uno sport sano, salutare, tanto che il creatore della moderna scienza della medicina, Avicenna (Ibn Sina), vissuto nel X secolo nella città di Bukhara (attuale Uzbekistan), scrive che la pratica Kurash è il modo migliore per mantenere la salute del corpo e dello spirito.

Uno sport tanto antico e tanto lontano nel tempo e nello spazio – ma prossimo a divenire olimpico – ha trovato fertile terreno in Italia ed, in particolare, in Terra di Lavoro, grazie all’opera di Vittorio Giorgi, avvocato civilista di Caserta, Console Onorario della Repubblica dell’Uzbekistan per la Campania e il Molise, fondatore, lo scorso anno, della Federazione Italiana Kurash.

Un solo anno di attività federativa ma tanti successi per gli atleti e dirigenti italiani, che si sono subito distinti a livello internazionale, giungendo anche a prestigiosi risultati. A primeggiare non solo gli atleti, ma anche i tecnici e gli arbitri italiani. Pietro Marino, responsabile del settore arbitrale della FIKU, ha recentemente arbitrato la finale nazionale del campionato nazionale uzbeko juniores di Kurash. Un evento davvero irripetibile che ha stretto ancora di più i rapporti tra la federazione italiana e l’internazionale di kurash.

In attesa della pronta maturazione della nazionale italiana – egregiamente allenata da Lincoln Han – che ha davanti a sé un ampio programma di competizioni internazionali previste per il 2016, è il presidente Giorgi a distinguersi in ambito internazionale. È, infatti, sua la nomina a presidente della Commissione Giuridica dell’IKA (International Kurash Association), un posto di grande prestigio per il primo dirigente italiano di questo sport.

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